22 Giu MANIFESTAZIONE DELLE LEGGI DI DUALITÀ E TRINITÀ
UN UOMO VEDE SIMULTANEAMENTE NEL COSMO E IN SÈ STESSO LA MANIFESTAZIONE DELLE LEGGI DI DUALITÀ E TRINITÀ
“I simboli erano suddivisi in fondamentali e secondari. I primi comprendevano i principi dei differenti rami della conoscenza; i secondi esprimevano la natura essenziale dei fenomeni in relazione con l’unità.
“Tra gli aforismi che riassumevano il contenuto di numerosi simboli, ve n’era uno di particolare importanza: Come in alto, così in basso, parole della ‘Tavola Smeraldina’ di Ermete Trismegisto. Questo aforisma significava che tutte le leggi del cosmo potevano essere trovate sia nell’atomo, sia in ogni altro fenomeno esistente come qualcosa di completo in accordo a certe leggi. Lo stesso significato era contenuto nell’analogia stabilita tra il microcosmo, l’uomo, e il macrocosmo, l’universo.
Le leggi fondamentali delle triadi e delle ottave penetrano tutte le cose e debbono essere studiate simultaneamente nell’uomo e nell’universo. Ma l’uomo è per sé stesso un oggetto di studio e di conoscenza più vicino e più accessibile che il mondo dei fenomeni al di fuori di lui. Di conseguenza, se si sforza di arrivare alla conoscenza dell’universo, deve incominciare con lo studio di sé stesso e delle leggi fondamentali che agiscono in lui.
“Da questo punto di vista, un altro aforisma: Conosci te stesso, assume un senso particolarmente profondo ed è uno dei simboli che portano alla conoscenza della verità. Così, lo studio del mondo e lo studio dell’uomo si sosterranno l’un l’altro. Studiando l’universo e le sue leggi, l’uomo studierà se stesso, e studiando se stesso, studierà l’universo. In questo senso, ciascun simbolo ci insegna qualcosa su noi stessi.
“Ci si può avvicinare alla comprensione dei simboli nel modo seguente: studiando il mondo fenomenico un uomo vedrà in ogni cosa la manifestazione di due principi, uno contrario all’altro, che, se congiunti oppure opposti, producono questo o quell’altro risultato, riflettendo la natura essenziale degli stessi principi che lo hanno creato.
Un uomo vede simultaneamente nel cosmo e in sé stesso questa manifestazione delle leggi di dualità e trinità, ma, in rapporto al cosmo, egli è un semplice spettatore, vedendo solo la superficie dei fenomeni che a lui sembrano muoversi in una sola direzione, benché in realtà si muovano in direzioni molteplici. In rapporto a sé stesso invece, la sua comprensione della legge di dualità e di trinità può esprimersi in modo pratico; quando comprende realmente queste leggi, egli può circoscriverne la manifestazione alla linea permanente di lotta contro sé stesso sulla via della conoscenza di sé.
Tratto da “Frammenti di un insegnamento sconosciuto” di P.D.Ouspensky
Nessun commento